Non esageriamo… diciamo ‘di arrivederci’ !
La Musica è la forma d’espressione che più mi emoziona. Forse perché è così effimera…
Crea momenti irripetibili,
non c’era niente prima, non ci sarà niente dopo (al Cosmo, importa?);
non cambia niente né prima né poi, è solo quel ‘durante';
Ma
nella chiesa dalle alte volte, dal silenzio sospeso che precede l’inizio del concerto, il canto sgorga od esplode, rimbalza, si rincorre, riempie tutte le fessure;
nella tua stanza, il woofer dei bassi ti fa tremare i vetri e lo stomaco;
ed il pavimento si allaga per quel blues così malinconico,
con quella voce tanto roca da lasciare graffi sulle pareti e sul cuore;
lo strumento che suoni in cantina diventa un amante,
ed al concerto heavy-metal ci vai per farti spellare vivo dalla chitarra elettrica.
Perché
la musica ti avvoge e si svolge, disegna l’aria per un brevissimo arco di tempo, ed è tutto.
L’aria si piega. Le onde sonore modificano lo spazio che le circonda; prendono la forma dei pipistrelli e si propagano; spostano un poco le nuvole, si perdono nella stratosfera e si riorganizzano nella ionosfera.
Là, tentano il salto nelvuoto.
Il suono, nel vuoto, non si propaga? Io non ci credo.
Tutto quel pulviscolo luminoso… Lo vedo incresparsi.
Quell’energia smisurata, là fuori, è anche l’energia dei nostri morti.
Anche loro saranno toccati dall’interferenza che la musica crea ?
(Avevo pensato di postare un pezzo di Bach – cercato inutilmente – che fa così:
TAT TARATA TARAT TARAT TARAT TARARA’ TARAT TARAAAAAAA…
Se qualcuno lo conosce e lo trova per me… )
Aggiorno: Migro per qualche tempo.
Sperimenterò per la prima volta l’internet point: aspettatevi incursioni anonime in Bloggherìa.
Mi raccomando, portatemi ops.. postatemi souvenir musicali da vostri eventuali viaggi, o siti di villeggiatura, o dall’angolo sotto casa.
Buona estate a tutte e tutti voi, care e cari.