30 (TRENTA) monaci ma non solo, in tre anni, si sono autoimmolati, dandosi fuoco, per chiedere aiuto al mondo.
http://cinechiacchiereenonsolo.iobloggo.com/348/lo-sterminio-di-un-popolo#commenti_start
EGLE, nel suo CINECHIACCHEREENONSOLO qui sopra, parla della drammatica situazione vissuta dal popolo tibetano, invaso sia fisicamente che culturalmente, nell’indifferenza dei più. Si dice che nessun governo al mondo ci tenga a far pressione su quello cinese (per esempio, nel 2009, il Sudafrica http://www.ejoujo.eu/ilcoloredelgrano/?p=385 ): certo, è padrone del debito degli USA, e presto di chissà che altro. I motivi di questa volontà di annientamento di una cultura possono essere economici, politici, ideologici: forse il Tibet, a detta di chi c’è stato, è l’esempio vivente che ‘un altro mondo è possibile’, e ciò non fa buon gioco a una potenza capital-comunista emergente come la Cina. In special modo di fronte ai Cinesi.
Girano decine di petizioni a favore di crisi dimenticate, ma il Tibet rimane alla periferia della nostra attenzione.
Certo, noi si dovrebbe dare una possibilità, coi nostri comportamenti, a quest’ “altro mondo possibile” , sennò che si parla a fare.
Poi, informarci. A me interessa la condizione delle donne nei vari Paesi e religioni, e anche la presa di posizione rispetto all’omosessualità, come una sorta di termometro; facendo ricerche sul web (non vi lascio link specifici, sembrerebbero di parte) mi è piaciuto quel che ho letto.
E poi, diffondere le informazioni: chi usa bene Facebook e altri social network può far molto, se già non lo fa; e ci son petizioni da firmare, tipo queste:
Io giro pagina, e questo sta girando da solo.