Niente sesso, siamo Intesi

Mentre cucinavo un risottino, ho beccato un programma alla Rai dedicato alle coppie e al sesso.
Parlava di vari casi, tra cui i “matrimoni bianchi”, ossia quelli che non vengono consumati, o per una sorta di accanimento religioso o per incapacità di scopare, nello specifico. Solitamente, pare, queste ultime coppie si rivolgono alla terapia dopo un paio d’anni.
Ho pensato che potesse anche esserci una qualche volontà di convogliare diversamente l’energia; non fosse stato per il risotto in working-progress avrei telefonato al microfono aperto per buttar lì qualcosa di diverso. Certo mi sarebbe piaciuto ascoltare l’intervento di diretti interessati/e.
Si argomentava poi che mediamente -ma sempre nell’ambito di rapporti che funzionano- il calo del desiderio è dovuto: per gli uomini, a preoccupazioni e frustrazioni di carattere sociale; per le donne, sia pur in carriera, a insoddisfazioni privatissime, quali la mancanza -vera o presunta- di attenzioni eccetera eccetera.   Psicologi/e, teorici/e, tuttologi/e, dispiegando statistiche, mi informavano che le donne preferiscono far l’amore di sera, gli uomini al mattino (ma pensa!).
Allora io ho immaginato, in una coppia eterosessuale, un uomo che alla sera si sente calpestato dalla giornata trascorsa, e che al mattino ha bisogno di essere combattivo, e far l’amore gli ridà sicurezza in se stesso.
E ho pensato a una donna, che alla fine della giornata vuole riconciliarsi con se stessa, col suo uomo, col mondo (che comunque la vita è dura).
Così, pensavo, in astratto.
Voi, che ne dite?