Dal Signor G al punto G

Ieri, su Rai3, serata dedicata a Giorgio Gaber.

Aspettavo questa canzone, che non sento mai e che anche stavolta non ho sentito   (ho però seguito a salti).  La metto qui:

 

Non so, questa più di altre mi dà il senso di quel qualcosa che si è perso. Le Marie ci sono ancora, ancora siamo ‘in un mondo pieno di tensioni’, e certo ancor più vicini alla pazzia; il Vietnam e la Cambogia sono l’Iraq e Afghanistan, per dirne due (e le parole Libertà e Rivoluzione non riecheggiano nelle nostre piazze, ma poco lontano sì).

Quello che mi dà la misura della distanza, è il pudore  nel parlare di qualcosa di privato come un amore, “una cosa mia”,  anziché discutere di “cose che sembrano più importanti: politica, sociologia…” di cui, evidentemente, ci si nutriva.

(Da lì a poco il Femminismo, in Italia, sarebbe diventato un fenomeno di massa saldando privato-pubblico-politico.)

27 pensieri su “Dal Signor G al punto G

  1. GRANDE, GRANDE GABER!
    E grande questa canzone, macchè canzone, questa composizione, questa poesia-denuncia di uno stato di cose purtroppo così attuali. Gaber, con la grazia che lo distingue ha mescolato l’amore con le tensioni sociali, la politica, accennando a questo e a quello. Ma colpisce anche me il riserbo col quale tratta l’amore, quasi fosse un ninnolo prezioso da maneggiare con cura. E mi viene spontaneo fare un confronto con i nostri tempi, dove l’amore è urlato a squarciagola ad ogni angolo di strada, dalle televisioni, dai giornali, Viene sbattuto in faccia come se fosse uno straccio bagnato, con cattiveria, ostentazione e arroganza. Ma che amore è? Hai ragione, come sono lontani quei tempi….
    E poi Gaber ha un suo …..pudore (sì, ti rubo il termine) raffinato che unito a una sottile ironia ne fa un’artista unico. Sicuramente le conoscerai ma, se ti capita, vai ad ascoltare “Non arrossire” e “le strade di notte”……
    Colgo l’occasione per andare a postare un video che si presta molto bene a descrivere il mio stato attuale di “pipiona”
    Che cos”è la “pipiona?” Vai al mio blog e lo imparerai…..

      • Onestamente, non so come si veda dal tuo pc, ma io in questo momento, ti sto scrivendo un comento, come dire, in verticale. Cioè ogni riga contiene un massimo di 6 caratteri, poi a capo. Ho fatto tutta la revisione al pc, ripristino sistema, trova problemi e risolvi problemi, scansione, manicure e pedicure……niente, è perfetto! Eppure quando entro in WP tutto si trasforma…..Ti saluto perchè lo spazio visivo si sta restringendo…..WORDPRESS: odissea nel web!

        • Io commento in orizzontale, che qui si scrive e legge così.
          Sì, era in attesa; forse il prossimo andrà bene, ho modificato qualcosa. Incrocio le dita. Tu invece, stando a quanto mi dici, gli occhi!! :D

  2. Ancora una volta Gaber riesce ad emozionare!
    E’ giusto parlare di Maria anche se non è facile!
    Bisognerebbe farlo anche oggi!
    –un amore, “una cosa mia”–
    E tale dovrebbe restare!
    Non ho visto la trasmissione non avendo io la televisione in casa mia.
    Grazie, Lillo!
    Un sorriso
    gb

    • La trasmissione, secondo me, non era granché, non gli rendeva giustizia. :)

      Tregua soleggiata, ma nevicherà. Che diamine, il mio template è in pieno inverno.

      • Non ho la televisione, Lillo!

        Da te continua a nevicare!
        Come sarà quando splenderà il sole?

        Ti abbraccio, cara!
        Buona domenica.
        :-)
        gb
        Come sta il “mostrillo”?

        • Eh, ho capito che non hai la tv: te l’ho detto apposta che non ti sei persa granché!
          Mostrillo fisicamente è un leone, ha cominciato ad andar malino a scuola, ma mal che vada potrà vendere anticorpi, ne ha appunto da vendere.
          Gli ho sottratto definitivamente la play-station regalatagli a tradimento. Vedremo.
          Buona notte… o buona settimana a te!

          • Il mostrillo cambierà, cara Lillo, diventerà grande!
            E tu avrai nostalgia dei suoi “brutti voti” a scuola…

            Ti abbraccio, carissima Lillo!

          • Beh, beh… :D …se avessi nostalgia dei suoi ‘bei voti’…
            Comunque, mi aspettavo una crisi di pianto per la (preannunciata) sparizione della playstation, invece l’ho prevenuto rispiegandogli tutto con dolcezza… e ha abbozzato!
            Beh, basta ammorbarti con storie di figli, un abbraccio

          • Un abbraccio, carissima.
            Il mostrillo… è bravo!
            Convincitene!
            Ti sorrido
            gb

  3. E’ sempre difficile parlare delle cose piccole, all’apparenza semplici. SI rischia la banalità del quotidiano, l’esposizione del proprio piccolo mondo, che riecheggia Gozzano e i suoi parenti prossimi. Eppure avremmo bisogno di sentirli un po’ di più, quei discorsi.
    Invece sentiamo sbrodolate sui massimi sistemi, sermoni tenuti da chi non sa molto, ma t’intigna di parlarne, attribuendosene anche la paternità e maternità. Supportati dal fatto che sa usare termini astrusi, che sa giocare con il vocabolario, che ardisce con sintassi e consecutio, forte del fatto che dopo poco diventa per i più un cicaleccio lontano. un rumore di sottofondo. Uno de troppi che ammorbano la quotidianeità.
    Bastano quattro parole ben dette e si apre un mondo di pensieri e di riflessioni, per sentire ancora di essere vivi.

      • Certo. Meglio un non pensiero, che anche un semplice pensierino. Che quelli sono come le ciliege.
        Uno tira l’altro e da un pensierino alla Critica della Ragion Pura, il passo é breve e per alcuni anche pericoloso.

  4. Un mondo che, promuovendo i grandi problemi collettivi, dimentica e schiaccia le piccole realtà individuali, le più vere e a loro volta complesse. Questo Gaber meno conosciuto, che si colloca nel solco del pensiero scomodo, quello che va da Stirner a Camus, non poteva essere gradito a chi ha cavalcato il pensiero di massa e per questo questa piccola grande canzone non viene mai proposta nelle periodiche riesumazioni gaberiane della tv. Degli artisti però dobbiamo accettare tutto, anche quello che non può essere interpretato in modo univoco e seppellito sotto una bandiera.

  5. Guido caro, Gaber non aveva bandiere in realtà!
    Grazie, Lillo.
    Mi sono permessa rispondere a Guido!

    Buona domenica, cara
    Ti sorrido
    gb

      • Credo che gli si attribuisse ciò che faceva più comodo in quel dato momento.
        Io credo lui fosse un uomo libero per quanto un uomo possa essere libero veramente. Comunque aveva in sè la tensione verso la libertà!:-)
        gb

    • Nemmeno questa, ti piace?
      A me lui piaceva, era sempre a cantare nelle scuole, fabbriche, case occupate, lo vedevi spesso, insieme a Svampa e Patruno, o a un serissimo e sempre di corsa Jannacci.
      Poi s’è un po’ perso, sempre lucido ma avvelenato dall’indignazione e dalla delusione, forse.

    • Gaber era, soprattutto, un Raro Uomo Vero!
      E sfuggiva a qualsiasi logica di noi, piccoli uomini!

      gb
      Era anche un Artista Vero!
      “Genio”… totalmente fuori dal comune…
      Allora era un genio anche!

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