Oppure Perché di no!! , come preferite.
Questo post si scrive da solo, lisio lisio, sulla scia del precedente.
Si disquisiva sull’utilità o meno di un bel Perché lo dico io! dato che, comunque, ‘sti ragazzi si troveranno a fronteggiare situazioni non controllabili.
Questo principio, l’accettare senza discutere, è applicato dagli Scout.
E’ imposto anche ai genitori: “Come mai la riunione (sigh!) è stata rimandata a SABATO SERA ?“ Risposta: “Direttive dall’alto (Dio?). Gli ordini dei capi non si discutono.” Ah !
Ovvio che bambini non catechismizzati siano insofferenti alla disciplina un tantino militaresca (punto 7 della promessa scout: saper obbedire).
Ma poiché gli Scout non son solo questo – anzi, sono soprattutto altro: paiono una barricata contro la dissoluzione, benedetti ragazzi! -, e i più piccoli, li vedo, si divertono un mondo ed hanno modo di starsene per giorni senza la mamma tra i piedi,
dicevo, per questi motivi, il mio Mostrillo ci va volentieri.
Ed io volentieri ce lo spedisco: ecco che posso aggiornare il blog !
Tutta questa pappardella per mostrarvi questo video:
ciao!! troooopppooo forte bravissima,è tutto vero mi sono ricordato di quando avevo 10 anni,,è tutto vero,,ma è cosi ancora?
Forte! Io non ho mai frequentato gli scout, ma l'oratorio ed ogni altra attività parrocchiale , invece si. Ed anche per molto tempo. Vivevo a Milano e il mio tempo libero fino ai quattordici, quindici anni lo passavo in oratorio a suonare la chitarra , a far giuocare i più piccoli. Ma poi mi venne chiesto di impegnarmi molto di piuù ed ho capito che non mi lasciavano libera di fare anche altre cose, come andare di nascosto a ballare la Domenica. Già era un problema nasconderlo ai miei genitori, e se dovevo avere anche qualcun'altro che mi chiedeva spiegazioni e assenze, proprio non mi andava. Ho cominciato a rifrequentare oratorio e chiesa solo dopo 20 anni.
Simpaticissimo ….
SI QUELLI DELL'AZIONE CATTOLICA CI STANNO SUI COSIDETTI
parimenti a quelli che ci intendano paramilitari e genuflessi alla Parrocchia.
Spero che il tuo "Mostrillo" abbia Capi intelligenti e che il Metodo baden Powell venga osservato.
Ieri l'altro mio Marito faceva andare il cd dei nostri canti. Mi sono trovata a piangere a dirotto ….. quanti anni sono passati, la nostra Vita nacque là e dura … Ciao E GRAZIE!
Ma no che non sono tanto male, gli scout.
E poi, ce n'è di tanti tipi…
Non bisogna frugare negli scout per trovare usi ad obbedir tacendo e tacendo morir.
comunque, sono persone anche loro, non perfetti, ma ambiziosi, perfettibili, come tutti.
a mostrillo.
La moderna psicopedagogia fa questa proposta: il bambino si deve FIDARE dell'adulto di riferimento ( genitore??) e obbedire senza discutere o motivazione.
Il" problema" ,a mio avviso, sta proprio nel riuscire a riscuote fiducia incondizionata e poi farlo discernere fra adulto e adulto, questo sì, quello no..perchè no?
Gli scout, ottimo (io c'ero e ci sono stata), ma ….ocio
Besos
Lo scoutismo americano …. è un fatto a se…. solo manuale delle giovani marmotte.
vuolsi cosi colà…
Concordo. Che poi… non tutto si può spiegare con dovizia di particolari abbastanza convincenti. Ci son delle cose che son così, e basta. Inoltre, ce ne sono altre che bisogna fare e basta… ed il loro senso si capisce man mano, ed è giusto così.
Io credo nei percorsi. Ci sono delle cose che sono andate sempre così… ed è così che devono continuare ad andare. Bisogna solo seguire l'istinto. L'istinto è insito in noi, ed è impresso nel Dna da migliaia di anni, dunque è il comportamento che ha permesso la procreazione della nostra specie, finora.
Uhm. Discorso complesso, spero di essermi spiegato. Se non ci sono riuscito, anche per te vale quanto appena detto: è così e basta!
.. come la penso sugli scout di una certa età lo sai già… sono rimasta traumatizzata da quello che gli ho visto fare e dire in Bosnia, agli scout adulti intendo, (per fortuna i bambini a fare i soccorritori dei poveri in Bosnia non ce li portavano, almeno quelllo…)
Non avrei mai potuto immaginare tanta demenzialità e convinzione di sè, al punto da non prendere minimamente in considerazione dove si trovavano e con chi avevano a che fare, sembravano marziani piovuti da un 'altro mondo che venivano in Bosnia a giocare a fare i buoni salvatori…. va beh, forse erano condizioni un po' particolari, ma mi hanno fatto troppo arrabbiare laggiù in Bosnia…
non basta una "Promessa" più o meno colorata (fazzolettone) a fare uno scout….. può darsi che Feritinvisibili sia sia imbattuta in una compagnia messa su a caso, in genere gli scout hanno un ruolo ben definito e programmato la cui riuscita è legata a doppio filo con il luogo e l'organizzazione impiantata da altri.
…ho ben altre testimonianze ….
riservateci almeno di aver venduto, in Italia, un numero considerevole di
Piero Del Giudice
SARAJEVO!
Danilo KRSTANOVIC
Milomir KOVACEVIC
(fotografi)
edizioni E
Un documento esaustivo di come andarono le cose.
Mi scuso con Daniela, in genere evito di scontrarmi con i commentatori di blog altrui
.. meno male che non sono tutti uguali Jouy!
Che bello …. il video intendo
perchè non ho mai fatto parte dei scout, in città era difficile che qualcuno organizzasse una cosa del genere, però credo di essermi persa qualcosa … non so cosa, però ancora la sto cercando !
Si sappia .. ecco!!!
Io ho fatto parte degli scout, ma dato che non c'era nessuna coccinella che m'interessasse… dopo circa un mese me ne sono andato. ;))
Quali erano i vostri canti?
Quello di riscuotere la fiducia.. certo. Serve comunque, per poter tener conto del parere dell'altro.
Quello che dici degli Scout, è giusto: sono persone come tutti..
Ho notato l'ambizione.
Non posso dire anch'io è così e basta perchè ci devo pensare.. Buono spunto.
E so che Hannah la pensa come me.
Rispetto al legame col luogo, penso sia vero: l'estate passata, i 'grandi' hanno fatto un buon lavoro (poi pubblicato) in Sicilia studiando alcuni aspetti della Mafia, servendosi di contatti pre-organizzati.
Però è vero che sono un clan, e i legami interni prevalgano su quelli esterni.
Jouy, scusa !!
Lella!
Per gradi….
I Canti sono stati un pochino rivisti…. resto legata a quelli del Branco che guidavo.
….siamo dello stesso sangue fratellino tue ed io…..
…Terra della Betulla casa del castoro….
Ula Ula…. ed altri …poi ci sono gli altri
Certo che esistono le giovani Marmotte
Il confronto va bene ma se scade nella polemica non mi piace.
Ciao Carissima.
Beh… cambiamo post, quiiiiiiiiii???????????
ecco … io militavo tra i nemici
Sei simpaticissima
Ho militato tra le fila dei "nemici". Eppure uno dei miei più grandi amici é Baloo il Grande. Capo Scout.
Ogni movimento ha in se aspetti buoni e altri che danno da pensare e di norma sopra di questi si fa molta agiografia e a volte gratuita.
Son o stato in molti posti dove natura e uomini ci hanno messo molto impegno per rendere difficile la vita la prossimo.
Chi arriva convinto, preparato e soprattutto ben guidato normalmente aiuta. Gli arruffoni peggiorano sempre la situazione e di norma si guardano le nuove macerie più che il muro restaurato, con cura e pazienza e silenzioso sacrificio.
Mi sarebbe piaciuto fare lo scout, perché condivido certi valori e certe scelte di vita.
La vita, però, ha disposto diversamente.
ps: Nel caso non potessi accompagnare "Mostrillo" all'eventuale scambio di cui sopra, sicuramente Melo, Brum ed io saremo felicissimi di accompagnarlo.
Il ragazzo é in ottime mani, stai sicura.
Io non ho mai militato da nessuna parte, ho imparato a ragionare solo con la mia testa e ad obbedire solo a me stesso. Ho avuto però un'esperienza piuttosto breve con gli scout, che da noi gravitavano all'interno delle parrocchie. Ero molto piccolo e il primo livello consisteva nello stare in un cortile a giocare e correre all'aria aperta tutto il pomeriggio. Dopo un paio di giorni di quel trattamento, mi ero già preso un bel febbrone, coerentemente con una costituzione che risultava assolutamente incompatibile con qualsiasi tipo di attività militari e paramilitari. Molti anni più tardi venni riformato alla visita di leva e devo dire che la cosa non mi arrecò un profondo dispiacere, anche se quelli che avevano un fisico da Schwarzenegger erano molto più apprezzati dalle ragazze. Come si vede, la vita condiziona tutti a vivere in coerenza con se stessi e con il proprio fisico (e intelletto). Insomma, anche se fossi stato un folle militarista e un amante dello sport, sarei stato ugualmente costretto a fare l'intellettuale. Conseguenza di tutto questo? Lo scoutismo, soprattutto quello all'italiana, mi lascia piuttosto perplesso, come tutte le forme di intruppamento e condizionamento; capisco però che per molti possa funzionare bene e insegna che il mondo è un'oligarchia, organizzata secondo gerarchie ben definite. Chi si adegua magari ci si trova bene, e magari diventa anche un capetto, amministrativo, militare, politico, sindacale, con le sue belle mostrine e, se va bene, medaglie.
quanto possa sembrare strano, mi sarebbe più facile ora sottostare alla disciplina. Anche se fossero regole stupide e illogiche: mi scivolerebbero sopra. Forse perché da giovane, col carattere ancora morbido, hai più bisogno di importi e dimostrare, prima di tutto a te stesso.
Per Mostrillo, affare fatto
! Vi aprirà tutte le porte.
Alla fine, mi ritrovo a dover pensare
Conosco gli scout perchè per lavoro li incontro, ma sono occasioni sporadiche. Non ho nulla contro e non conoscendone le filosofie che li regolano non penso nulla pro. I bambini mi sembravano molto… come dire… inquadrati? Forse troppo, con quelle divise che li omologano al gruppo e li mimetizzano nell'ambiente. Boh… un po' di tristezza mi è venuta osservandoli, lo confesso. Le divise cancellano l'individuom, c'è poco da fare. Ma di contro raffrzano, o dovrebbero rafforzare, lo spirito di gruppo. Mah…E' un po' come per tutte le organizzazioni militari: non ho nulla contro perchè sarei poco credibile se mi esprimessi in tal senso, ma non inneggio a nulla che ne possa esaltare le caratteristiche, sopratutto quelle volte ad una ferrea disciplina. Non mi si confà, la ferrea disciplina intendo, perchè a me piace pensare e scegliere liberamente. Peccato che non sempre è possibile direttamente, ma il più delle volte l'ostacolo si riesce ad aggirarlo e prima o poi si arriva comunque al punto. Non farei mai la carriera della quale parla Diaktoros, perchè personalmente di adeguarmi non ci penso proprio! Assolutamente no! Sarei un elemento scomodissimo. Eppure in quei contesti sarebbe semplice, sarebbe facile, non occorrerebbe nemmeno pensare. L'intelligenza consisterebbe appunto nel non pensare. Una pacchia! Ma non so, non ce la farei, ne sono certa. Quando si dice che non si può rinnegare se stessi in onore delle patacche, credo si intenda questo. Per me le patacche se le potrebbero appendere….. dove vogliono. Rimarrei nelle fila più basse fino alla pensione; niente patacche, ma con la testa pensante. E se avesi figli non credo che gli farei fare l'esperienza degli Scout. Non credo proprio.
E se tuo figlio ti chiedesse di provare
"La vita è come la musica: deve essere composta ad orecchio, seguendo l'istinto e le sensazioni, non le regole. Tuttavia occorre conoscere le regole, perché qualche volta servono da guida in casi dubbi – ma ciò non capita troppo spesso» (Samuel Butler, letto sul blog di Pannonica)
Butler mi piace.
Se mi chiedessero di provare? Li lascerei provare, ovvio. Io sono io, i miei figli, se ci saranno, saranno i miei figli. Mica potrei farne delle mostruose fotocopie di me stessa. Non sia mai!
#23: Ecco. Ne abbiamo di cose da insegnare a Mostrillo…
La necessita' di condividere una passione con altre persone è la molla che ti fa entrare in contatto con queste. Le modalita' possono essere diverse. C'e' chi prefereisce condividere con una persona alla volta la sua esperienza e gia' cosi' a volte si possono incontrare difficolta' che smorzano il rapporto che si produce in un niente di preciso.
C'e' chi invece prova una gioia ed entusiasmo incredibile nel poter/ aver trovato molte persone che condividono una sola tua passione. Le regole sono stabilite per governare questo tipo di rapporti e per evitare che l'indivualita' e l'ego distruggano questa cosa che puo' portare a delle cose concrete e precise. Il fine in questo caso , sembra essere la cosa piu' importante e dovrebbe esserlo per tutti quelli che vi aderiscono. Solo conoscendo le regole/i pensieri degli altri si puo' tentare di cambiare qualcosa veramente, certo partendo dal presupposto che lo scopo del gruppo sia condiviso sempre da tutti quelli che vi accedono. Per i bambini appartenere ad un gruppo è, secondo me, fortemente terapeutico.L'individualita' la formano anche cosi', l'importante è che sentano questa esperienza come qualcosa di fortemente individuale, dalla quale poi ci si puo' anche allontanare con consapevolezza o crescervi dentro. Aiuta ad individuare le proprie priorita' e a capire che qualche volta si possono accettare dei compromessi per accedere ad un bene (personale e collettivo) superiore. Li educa a vivere nel mondo.
Diaktoros, lo scopo dell'EDUCAZIONE allo Scoutismo è proprio quella che tu manifesti. Libera dentro … Educa attraverso il Gioco ….. tocca vedere "chi" si assume la Responsabilità di farlo…. mica alla portata di tutti i Capi!
Lillo, la mia esperienza scoutista non è nemmeno cominciata, per cui non posso parlare male dell'istituzione. Solamente, ai miei tempi era una specie di costola della vita parrocchiale e quindi un po' di condizionamenti li dava. Per carità, sempre meglio che andare in giro con Kerouac; per quanto all'interno delle parrocchie si nascondano talvolta anche loschi personaggi. Come sempre, nella vita, bisogna avere fortuna e incontrare le persone giuste. Poi ai condizionamenti ognuno reagisce a suo modo: non esistono standard. Non è certamente un caso se la maggior parte degli estremisti e dei rivoluzionari ha avuto in origine una formazione confessionale. Quanto a me, dopo la mia fuggevole esperienza, ho partecipato ad altri gruppi impegnati o meno nel sociale, ma sono sempre riuscito a non farmi fagocitare. In fondo tutti, dal loro punto di vista, hanno ragione; ma, se facciamo attenzione, qualunque ideologia, società, pensiero politico o religioso ha delle criticità: se le vedi, non riesci mai a farti convincere del tutto e così finisci per diventare un lupetto solitario




Diak: Anche lui, come noi, si è fatto da sè

A me i lupi solitari che si aprono al Mondo mettono meno diffidenza dei trascinatori invasati di ideologia. I lupi insegnano che se ognuno è consapevole della propria individualità la può mettere al servizio del branco; così si mantiene l'equilibrio necessario perchè le cose funzionino. Fra i lupi non c'è posto per i furbi, ma proprio non esiste. Un lupo furbo viene fatto fuori in un amen. C'è posto per la consapevolezza del branco e del ruolo del singolo nell'ambito branco. Gli equilibri nei ruoli vengono mantenuti con un confronto costante; tutto viene messo periodicamente in discussione man mano che cambiano le dinamiche interne; nascono nuovi lupi che succedono a quelli vecchi, ma non prima di aver dimostrato di poterlo fare. C'è una scuola che comincia fin dai primi giorni che serve per definire il proprio ruolo utile al branco. Noi che siamo esseri pensanti mica le capiamo più queste dinamiche d'equilibrio… ci incasiniamo come dei folli egoisti. L'uomo se fosse più animale, forse, col senno di poi, se la caverebbe meglio.
Lillo visto che hai amiche intelligenti, mi posso esimere dal commentare questro blog?
… mi sento un pesce fuor d'acqua … 
da piccola sognavo di essere una giovane marmotta….
Aspetta a dirlo. Vedrai… quando torna a casa con una marea di donne…
.. ecco qui
http://www.youtube.com/watch?v=7uzzXFKn2PE
# 41 = bravo furbo. Così le sveli la sorpresa.
ma nò, son solo amiche che verranno per il thè:
Tranquilla.
Mi permetto di sottolineare, al di la della facile battuta che precede, che il movimento Scout, non offre nè facili vie, ne più facili scorciatoie alla vita.
Offre un'occasione di rapportarsi con se e gli altri. Forse attraverso delle forme che possono essere giudicate o viste come semplici esercizi ludici.
Ma tutte le organizzazioni offrono giochi e pensieri.
La riffa della festa dell'Unità e il successivo dibattito, mi pare che non si discosti molto dal campo estivo o dall'uscita primaverile e le due parole intorno al fuoco.
Riti comuni sostanzialmente. Si differenziano gli stili e forse i linguaggi.
Però tutti tendono a formare, ad avere una parte pedagogica.
Capire e scoprire se stessi, piantando una tenda o cucinando salamelle o filosofeggiando di rivoluzioni porta alla consapevolezza di essere dei portatori di pensiero e qualche volta anche di azione.
Basta voler essere pensanti e agenti.
I calzoni che si allungano e si accorciano sono solo dovuti a fatti squisitamente meterologici.
A sei o sette anni non l'avrei mandato: troppo malleabile. Ma ora, come dici tu, è e vuole essere pensante. Agente… ecco, un bel po' meno.. ma gli Scout lo portano in quella direzione.
La divisa è un optional. Persino frequentare la parrocchia è un optional; ma devi avere il senso della collettività, il rispetto per la tua e altrui persona, per l'ambiente.. e se non li hai sei lì per provare a svilupparli.
Lo scoutismo non è l'unica occasione per fare ciò, è una possibile ora, qui.
Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale.
Vengo anch'io. No, tu no.
Per vedere come stanno le bestie feroci
e gridare aiuto, aiuto è scappato il leone,
e vedere di nascosto l'effetto che fa.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Ma perché? Perché no!
Si potrebbe andare tutti quanti ora che è primavera.
Vengo anch'io. No, tu no.
Con la bella sottobraccio a parlare d'amore
e scoprire che va sempre a finire che piove
e vedere di nascosto l'effetto che fa.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Ma perché? Perché no!
Si potrebbe poi sperare tutti in un mondo migliore.
Vengo anch'io. No, tu no.
Dove ognuno, sì, e' già pronto a tagliarti una mano
un bel mondo sol con l'odio ma senza l'amore
e vedere di nascosto l'effetto che fa.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Ma perché? Perché no!
Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale.
Vengo anch'io. No, tu no.
Per vedere se la gente poi piange davvero
e capire che per tutti è una cosa normale
e vedere di nascosto l'effetto che fa.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Ma perché? Perché no!