(…NONCHE’ DEL COMUNICATO DELL’ONU SULL’AMBIENTE)
http://www.youtube.com/watch?v=MQ5uq5E6dLw#t=23
ELISA
Elisa chiude il quaderno dei compiti e corre in spiaggia.
Ieri si è svolta la tradizionale competizione per premiare i castelli di sabbia più belli; è mattina presto e la marea non se li è ancora ripresi.
Che poi, dire castelli è poco: ci sono piramidi, palazzi, treni, astronavi… c’è Fort Alamo, un’Arca di Noè al completo e persino un’oasi con palme e leoni.
Lei se li studia attentamente, ci danza intorno, ne rimane incantata.
Volteggiando, arriva a una cittadella che è la copia perfetta del Borgo Vecchio, quello che sovrasta la marina, proprio lì sopra. Si avvicina ad una casetta riprodotta in scala minore e… Sorpresa! Scopre una finestrella da cui intravede una stanza con cucina, madia e un tavolo attorno al quale siede una minuscola famiglia che, scorgendo quel faccione, smette di mangiare e sgrana gli occhi per lo stupore e lo spavento. Altrettanto spaventata Elisa si ritira, arrossendo per la sua stessa invadenza.
Ma la curiosità ha il sopravvento, come darle torto.
Continuando la perlustrazione accosta l’occhio a una porticina da cui fuoriesce una luce violetta. Anche qui una stanza con bambini e adulti che paion bimbi pure loro. Sono tranquilli, sembrano presi dalla tivù. Come si accorgono di lei spengono l’apparecchio, si precipitano alla porta… e le sorridono! Poi la salutano con larghi gesti di mani piccine. Elisa lucida il pezzetto di vetro colorato e levigato dal mare che ha trovato poc’anzi e lo appoggia delicatamente sul tappetino di sabbia, a mo’ di ringraziamento per l’accoglienza ricevuta. Saluta adagio con la sua manona, prestando attenzione a non provocare un tornado; poi prosegue l’esplorazione.
Ora sbircia dentro a un piccolo portone. All’interno c’è un cortile con un cane, galline, qualche gatto e ragazzi che giocano. Nel vederla, abbandonano i loro bersagli e altri trastulli e incominciano a tirarle sassi, fino a che Elisa si ritrae strofinandosi gli occhi, che le paiono pieni di sabbia.
Lascia perdere il piccolo borgo e se li risciacqua tuffandosi in mare, lo stesso mare che tra qualche ora spazzerà via la cittadella di sabbia, e tra qualche millennio tutto il resto.
fine
Appena in tempo per pubblicare un post estivo.Grazie di essere ancora qui. Un po’ sono stata in giro, è vero (e non solo per diletto); ma soprattutto avevo impallato il PC con i miei esperimenti, tanto per cambiare. Come blogger sono inaffidabile, lo so :-/ Buona fine estate.
Che bella “sturiellett”, Lilllo cara.
Il sogno appare vero!
E qui mi ritornano in mente i celebri versi di Shakespeare che non posto perchè sono così famosi.
La tua chiusa… Sì, sarà così!
Ti abbraccio, Lillo cara!
Il “mostrillo”?
gb
E’ una storielletta gentile, mai quanto te, cara Gelsobianco!
Mostrillo? Sempre più mostro e meno lillo!
Sta crescendo, cara!
Da mostrillo a mostro!
A me piacerebbe tanto questo “mostrillo/mostro”!
Cara Lillo, come sono felice di ritrovarti!
Ti abbraccio
gb
Certo, piace a tutti, è un malefico ‘farfallino amoroso’
Che meraviglia questo “farfallino amoroso”!
♥ ‘¨ `♥ •. ¸ ¸. • ♥’ ¨` ♥ •. ¸ ¸. • ♥ ‘¨ `♥ •. ¸ ¸. • ♥ •
Ti abbraccio, Lillo.
Non sparire ancora per troppo tempo!
gb
Mi piacciono le tue storie. Poi hanno la lunghezza giusta per un blog.
Hai letto il comunicato della commissione di scienziati ONU? Altro chè un millennio…la storia e’ semplice, diretta e profetica…fino a quando continueremo a scannarci? Marte mi piace!
Bentornata
Ciao Marziana (e stavolta è un complimento) !
“Tra qualche millenio”: sono stata ottimista!!!
bentornata fra noi..
mostrillo?
ciao dani, sto cercando di elaborare un blog qui su altervista affinchè i miei commentatori rimasti possano inserire immagini nei commenti. esattamente come è possibile qui,ho aperto un blog di prova http://persempreme.altervista.org
su wp non è possibile, come si fa ad aggiungere questa possibilità come hai tu????
Ciao Titti! Non ricordo se l’inserire immagini nei commenti era automatico o no; sul tuo blog, per poterlo fare, dovevo commentare come utente di WP anziché di Altervista -che è il cugino italiano di WP.
E’ da un’ora che giringiro sul web, ma non ne vengo a capo, non proprio cosa suggerirti. Ma io sono una semianalfabeta, meglio sarebbe domandare a qualcun altro.
Se troverò -di certo per caso- la soluzione, te la passerò.
Bacioni!
ciaoooo, non sono stata capace di individuare il punto del css
IN CUI INSERIRE IL PLUGIN…
grazie perr i suggerimenti
Bello scoprire il tuo blog e leggerti nella prima vera giornata autunnale.
La PRIMA-VERA giornata AUTUNNALE è una frase che mi piace molto !
Insomma, noi ti si aspettava da tanto e te ritorni con questa storiella, sì bellina bellina, ma anche triste. Però è così, tutto che va, spazzato via dalle onde e sotto i nostri occhi.
Un abbraccio
E pensa che la mareggiata finale non era nemmeno prevista… è arrivata così, scrivendo la sturiellett, proprio sotto i miei occhi, come dici tu!
ahah bellissima la storiella! E il finale è davvero molto… buddhista, parla proprio dell’impermanenza di tutte le cose All’inizio infatti dispiace pensare a quelle piccole creature che verranno presto spazzate vie da acqua e vento, ma… alla fine ci si accorge che in fondo è così per tutti. Anche per noi.
Mi è piaciuta molto, ottima scelta!
Mi sono scoperta buddista anche io, con questa storiella, e questo finale che non mi aspettavo
Credo che la verità sia presente in tutti, in ogni parte del mondo. Forse per questo a volte si scopre che il proprio pensiero è simile perfino a filosofie lontane…
Un abbraccio!
Piaciuto molto!
GRASSIE!!!
Una bella storiella, si. E “storiella” è riduttivo. E’ la storia della vita…quella. E la vita è molto varia. Ma è giusto così.
Oohh! E diciamolo che ‘sturiellett’ è riduttivo!! Chiamiamola storione ( da così tanto che non giro pagina, che puzza di pesce marcio).
Speriamo faccia le uova, allora… ahahaha
allora, STORIONA.
Gentile, e che rimane in testa
Wow, grazie!!
Ciao, bella
Questione di scala. Forse qualcosa ci sta osservando anche adesso, con un enorme microscopio, e calcolerà il tempo che ci rimane prima del prossimo diluvio. Belle le storie che fanno pensare! Una volta le scrivevano filosofi e letterati e ce le facevano anche studiare.
E per fortuna non solo loro (e per fortunissima almeno questi non ero costretta a studiarli).
Comunque, cara/o Aninima/o, hai proprio ragione, è sempre una questione di scala. C:\Documents and Settings\User\Desktop\QUESTIONE DI SCALA.mht
Grazie della visita!
No, non è scaduta . E’ attualissima.
Anche gli abitanti dei castelli di sabbia sono come tutti gli altri: piccoli,fragili ed effimeri…..a volte buoni, a volte cattivi, e tutto dipende dai punti di vista, quelli , grazie ai quali, se ne tenessimo conto , potremmo evitare di fare le guerre, ucciderci e opprimerci per affermare ognuno il proprio dio, giocare e ridere di tutta questa buffa messa in scena in cui siamo finiti , probabilmente per caso…..
A questo proposito ti regalo una frase di Walt Whitman per arrivare a lunedì: “Io credo che un filo d’erba non valga affatto meno della quotidiana fatica delle stelle”
Caro Anonimo, come spesso mi accade, il commento è più bello della storiella!
Grazie anche per Whitman, ricambio:
http://www.suedive.com/2008/07/09/essere-un-fiore/
@ al3ph:
Se non altro hanno il pregio della brevità!
Grazie per essere passato di qua, sul serio: avevo la luna storta, mi è passata.