DELITTO E CASTIGO

Oggi, alla radio, ho ascoltato un’operina di Cocteau, musicata da Milhaud (Milò!),  dal titolo “Le pauvre matelot”, Il povero marinaio, probabilmente ripresa da vecchie ballate popolari:

Una bella donna sola aspetta il ritorno del suo sposo, marinaio, che non vede da lungo tempo.
Un bel giorno il marinaio arriva e decide di mettere alla prova l’amore della donna.
Camuffato, le si presenta come compagno di bordo del consorte, il quale non ha potuto tornare da lei perchè troppo povero. Ma lui, l’amico, ha fatto fortuna, e di soldi ne ha un sacco!  Le propone di tenergli compagnia; lei acconsente e gli prepara un comodo letto.
Nel cuore della notte la donna si riinfila nella camera del marinaio, che dorme di sasso nel tanto comodo letto;  con una martellata lo uccide per rubargli i soldi da spedire al povero marito.
Dopodiché lo dice al padre, il quale l’aiuta a disfarsi del cadavere.
 

 
fin

47 pensieri su “DELITTO E CASTIGO

  1.  Brum, tu no di certo, ma la battuta… eh!
    Ps: Ma Capehorn, dov’è?

  2.   Dostoevskij, sì.   Hai ragione, Nubechecorre Sinquì: non si riscrive e ricanta che la stessa storia!

  3. Ecco!
    Lo sapevo!
    Sandro… Melo… a rapporto! Subito!!!
    La tapina avrà anche ecceduto in zelo nell’accoppare il testicolato, ma ricordatevi signori miei che l’ha fatto solo ed esclusivamente per il suo amato bene! Lei, tapina, sofferente per la sorte del misero (credeva lei) marito, ha agito d’impulso per rendere a lui la vita più felice! Non l’ha certo fatto per se stessa, che già stava bene come stava….!
    Non l’ha riconosciuto? Si vede che si concedeva poco, il girino mai divenuto rana, e pochi mezzi aveva lei per identificare il mascherato.

    Miiiiiiiiiiiiiiiiii….. come sono cattiva stasera…. da far impallidire Crudelia Demòn………….

    Io amo gli uomini, come potrei non farlo? Così… indifesi… immaturi… eternamente bambini….. è che ogni tanto mi vien la sindrome di Erode, ecco.

    Saluto lor signori, che non se n’abbiano a male… sono solo sproloqui notturni.

    Serena notte a tutti… e dormite tranquilli, a meno che non siate sotto mentite spoglie…..

  4.  La sindrome di Erode…cioè farli fuori prima che diventin grandi?
    Altro che Crudelia Demòn, sei peggio della Littizzetto!
    Posso chiamarti Zin Zin ?

  5. Interessante vedere come si son schierate le/ i passanti..
     Brumbru, bell’idea, non ho trovato il bel pezzullo mozartiano di Così fan tutte, sono incappata nella Mannoia e appioppo al post questo lieto fine!   
     

  6. Giusy, non me la prendo, chè mi toccherebbe poi restituire qualcosa. Fermo restando che, come ricordava Daniela, trattasi di "opera buffa"… ti confesso che, in veste di Giudice, avrei concesso alla Donna almeno le attenuanti; in veste divina, avrei relegato l’uomo nel girone infernale dei "babbei".
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    Interessante sarebbe, piuttosto, cercare (come dicevo sopra) di contestualizzare un episodio simile ed i suoi personaggi. Un marinaio (ma potrebbe essere un soldato) che salpa e non si sa se mai tornerà (e quanti episodi potremmo raccontare, a noi raccontati dai ns. genitori e nonni di donne "riaccasate" perchè il marito era partito alla guerra o all’estero in cerca di fortuna?). Una Moglie che rimane fedele al marito e crede nel suo ritorno (non ricorda una certa Penelope ed un certo Ulisse? Anche l’eroe omerico, non si finse mendicante nel suo palazzo per verificare la situazione e fedeltà coniugale?).
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    Interessante, inoltre, sarebbe evidenziare alcune differenze nei rapporti di coppia, da sempre esistenti a quanto pare: la Donna ama incondizionatamente, l’uomo per amare necessita di prove e verifiche.
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    Ho inoltre, spinto come spesso succede dai Vs. pensieri, cercato maggiori informazioni e notizie più "complete" su questo libretto. Vado a copiaincollare:
    "La più conosciuta delle opere di Milhaud sviluppa un tema ricorrente in parecchie ballate popolari, tra cui una ballata marinaresca canadese del Seicento, Le funeste retour , che il compositore metterà in musica nel 1933. La fonte più vicina, tuttavia, sembra essere una notizia di cronaca in cui si imbatté Jean Cocteau, che ne trasse un libretto offerto prima a Georges Auric e in seguito a Milhaud.

    Atto primo . Sulle anguste strade di un porto si affaccia una misera osteria di marinai, gestita con fatica dalla moglie (i personaggi non sono indicati con nome proprio) e dal suocero di un marinaio, partito quindici anni prima per cercare fortuna e di cui non si sa più nulla. La donna ("Malgré ma tristesse") non vuole convincersi che il marito sia morto in mare e rifiuta, malgrado le insistenze e i rimproveri del padre, la proposta di matrimonio dell’amico, che ha dirimpetto la sua rivendita di vini. Ella è certa che un giorno il marito tornerà, tanto ricco da poter comprare il Café du Commerce; ma anche se tornasse povero ella lo accoglierebbe con lo stesso entusiasmo. Nella notte il marinaio ricompare, come riemerso dal passato; ma, nell’incertezza di ciò che lo aspetta a casa, si fa riconoscere prima dall’amico ("Notre rue est toute petit"), al quale fa promettere il silenzio sul suo ritorno per poter verificare meglio, da sconosciuto, la fedeltà della moglie.

    Atto secondo . La sera successiva il marinaio bussa alla porta dell’osteria e, senza farsi riconoscere, dice alla moglie che è venuto a portarle notizie del prossimo ritorno del marito, ancora trattenuto lontano da certi debiti. Lui invece, le racconta, è diventato enormemente ricco nei suoi viaggi: le mostra delle perle di incalcolabile valore ("On préparait mon sacrifice"), quindi le chiede di rimanere a dormire vicino a lui.

    Atto terzo . A notte inoltrata, mentre il marinaio dorme profondamente, la moglie rientra con una candela in una mano e un martello nell’altra; dopo qualche esitazione, lo colpisce alla testa due volte, ammazzandolo. Quindi racconta l’accaduto al padre, che nel frattempo è sopraggiunto ("Avec le marteau j’ai frappé") e che accondiscende senza troppe remore ("Il doit avoir une ceinture pleine d’or"). Mentre i due portano fuori il cadavere per sbarazzarsene, la moglie ripete di averlo dovuto fare per la salvezza del marito. "

  7.   C’est bien! Pensa che avevo cercato di postare l’opera in musica, x fortuna non l’ho trovata    .

  8. Oh, beh, se ha esitato prima di spaccargli il cranio a martellate (solo per il bene del suo uomo, chiaramente), allora …forse l’ ho giudicata male, avete ragione, di certo doveva essere una personcina ammodo… diciamo come Lady Macbeth ?

  9. Mi fai ricordare Alberigo degli Alberighi, dal Decamerone di Boccaccio, mi pare la nona novella. Aveva, per amore perduto tutto, anche la donna amata, gli rimanesa solo un Falcone amatissimo anche quello…..
    La Donna aveva un figlio malato il quale ogoniava soltanto possedere il Falcone. La madre si recò umilmente da Alberigo con l’intento di chidergli in dono l’animale. peccato che lui, tanto povero, non avendo nulla da offrire a banchetto, uccise l’amato Falcone e lo cucinò per l’amata…è  pur vero che poi vissero insieme. Comunque resta un estremo atto d’amore….

  10. Bè, intanto, Lady Macbeth, ha cominciato lei  , vero, Diamanteviola?
    Non ricordo che fine abbia fatto.. se si sia uccisa o sia morta per altre cause.. non certo pentita.
    Io direi: leggiamoci Tito Andronico e facciamoci quattro risate, come le faremmo sul film più trash-pulp che ci viene in mente… 
     Ciao Jouy, ci hai ricondotti sulla retta via, benchè drammatica.
    (Che ora non intervenga la LIPU, eh!)
    Qualcuno vuole raccontare la storia del pettine d’avorio e dell’orologio, di Cechov, mi pare? o dirmi in quale raccolta si trovava?

  11. ps.  non so come si scrive dosoevsky? non l’ho letto bene ..
    ariciao nubechecorre

  12. Perché non viene da te, ti domandi????
    Ma perché qui farebbe una figura barbina, gioia mia!!!
    Qui non si parla di rondini e patate, di corsa e palestra, di auto ammaccate… qui soprattutto troverebbe commentatori che lo annienterebbero!

    ps: ammazza Sandrino…. m’hai seppellita sotto una valanga!!!
    non s’era capito che stavo buttando tutto sull’ironia eh?
    maledetto commento scritto…..
    o forse no… forse sono io che sono poco comunicativa…..

    ‘notte a tutti!!!

  13. Giusy, tu sei la Regina della Comunicazione. Sono io che dimentico di usare le faccine mostricciatole.
    E poi… mai scusarsi con un uomo.
    Ti abbraccio, con relativo stritolamento.
    Sandrino

  14. Non so se considerare lei un'arpia avida di soldi, che alla fine dopo il lauto pasto si commuove come un loricato.
    Non so se dare dell' incommensurabile imbecille, dedito più a scherzetto che dolcetto.
    Oppure fare d'ogni erba un fascio e bruciarli , per l'eternità, per la loro bassezza spirituale.
    Credo che condannerò lui per idiozia manifesta, perché fingendosi che non era, non ha avuto neppure il coraggio di dichiarare di essere ricco. Si era spaventato che la sua ricchezza potesse in qualche modo depauperare l'amore che provava per l'amata?
    Credeva che l'opulenza potesse sopraffare i sentimenti di lei, nei suoi confronti?
    Credo che condannerò lei per i medesimi motivi. Perché ha cercato nel denaro un succedaneo all'amore. E non mi si venga a raccontare che lei lo ha fatto per lui. Per permettergli di ritornare.
    Avrebbe potuto chiedere un prestito, avrebbe potuto anche cedere alle  profferte, come suggerito da Brum.
    No, preferisce l'omicidio e il conseguente straziante pentimento.
    Al rogo, ambedue.
    La stupidità non é ammessa, né accettata almeno da me, in questo momento.

  15. Bene. Avrei voluto riprendere con #30  su Ulisse, sulle differenze nel rapporto di coppia.. ma me le riprendo solo nella testa, Sandro, e vado al CaffèdellaPeppina.
    :)Capeh, ben arrivato.  Allora, al rogo ambe?
    Ok, ma come la metto con il più tenero dei trucidi (x usare un'espressione di Pannonica -la nostra) che diceva 'Anche gli stronzi hanno il diritto di esistere'?

  16. Traggo conclusione matematica? Sì, anche gli stronzi hanno diritto di esistere, niente pena di morte, gli basti di essere stronzi… e in fondo questo mi sembra un caso fortunato: mi sembrano alla pari in fatto di avidità, malafede e imbecillità, si sono incontrati e distrutti a vicenda.

  17. e…l'inchiesta sui congegni dei giochini????
     quando si comincia?

  18. no, scusate… la signora aveva capito benissimo che quello era il marito, è per questo che l'ha ucciso!!
    meglio essere una ricca vedova che la moglie di un finto povero, no?

    Ahhhhhhhhhhh!!!!!!!! un po' di sano e liberatorio cinismo…

  19. Brava Pannonìk, solo una con un avatar come il tuo poteva capire che lei non aveva abboccato.

  20. @dormisepolto: è con somma commozione che impugno a due mani il riconoscimento attribuitomi.
    God bless persemprepermai.
    Pannonik

  21. No bless obli.
    Non mi preoccupa la commozione, quanto la somma. Non si parlava di denaro…
    Got divin.
    Sandrin.

  22. Il titolo del post, che poi ho cambiato, era: POVERO CHI?
    Lei ora fa più pena, perchè l’altro ha già pagato.
    e pensare che sarebbe un’opera buffa! a me non pare proprio..

  23. per i bischeri un c’è paradiso…
    quindi al marinaretto non gli tocca nemmeno quello.
    morale: mai camuffarsi.
    buona giornata

  24. Ehm….
     Salve ragazze!!!!tutto bene?
    buona giornata!
    (povero bischero quel marinaio! )

  25. o bella lì….
    ma che gli piglia a ‘sti ometti a voler sempre verificare, mascherarsi, imbrogliare, testare….. è pacifico che prima o poi ‘je tocca de pagà…!
    non provo neanche un po’ di dispiacere…. sarò cattiva dentro?

  26. Sì, certo si è trovata sulla linea dell’ombra, come dici tu, grazie a quel cretino del marito.. non so perché ma l’uomo di questa storiella mi fa proprio arrabbiare.. s’era capito, vero?

  27. ma proprio ammazzare lo doveva?
    con tutto quello che poteva fare…ha scelto ammazzare,
    (certo un cretino simile se lo merita.)

  28. Questi poveri uomini passan sempre da coglioni.
    Detto questo.
    Son qui a prender le giuste difese del mio improvvido amico.
    Mi basterebbe ricordar di contestualizzar il tutto, per ridere di Voi, Madames…
    Vogliam poi accennar al fatto che ella non riconobbe l’amato marito, seppur sotto mentite spoglie?
    Vogliamo palesar e sottolinear le arguzie et i sotterfugi escogitati da questa Donna per giungere a lo suo fine?
    Ah!
    Rido di Voi!!!!
    Ah! Ah! Ah! Ah!
    E dico… Ah!

  29. Beh, son contenta che ne hai preso un po’ le difese Dormisepolto e che ci fai vedere la cosa con altri occhi. E hai ragione non riconoscere il marito è cosa assai grave, e pure i sotterfugi a fini crudeli…

  30. Se uno è così.. da fare certi scherzi.. scusa se non posso proprio farne a meno: ma il marinaio dell’opeterra era proprio un coglione (((:

  31. Certo non era un’ aquila questo (fu) marito, ma forse più di tutto per non avere intuito a tempo debito con chi aveva a che fare.
    Ma se quello fosse stato DAVVERO un compagno ? Oppure un facoltoso viandante che necessitava di ospitalita’ ?
    Accoppare gli ospiti non mi pare una buona abitudina a prescindere, anzi a dirla tutta mi pare proprio una strega cattiva, la premurosa mogliettina.
    Dite di no ?

  32. Vi sono delle "assonanze" con l’inizio della canzone di Dalla.
    -
    "Dice che era un bell’uomo e veniva,
    veniva dal mare…
    parlava un’altra lingua però,
    sapeva amare.
    E quel giorno lui prese a mia madre,
    sopra un bel prato… ah,
    l’ora più dolce,
    prima di essere ammazzato."
    -
    Per non dimenticare, rimanendo in Italia, e visto che si son riuniti dopo 30 anni da Banana Republic, alcune strofe di De Gregori.
    -
    "…. Ma cosa fanno i marinai
    quando arrivano nel porto
    vanno a prendersi l’amore dentro al bar
    qualcuno è vivo per fortuna
    qualcuno è morto
    c’è una vedova da andare a visitar. ..
    ….
    Intorno al mondo senza amore
    come un pacco postale
    senza nessuno che gli chiede come va
    col cuore appresso a una donna
    una donna senza cuore
    chissà se ci pensano ancora, chissà.
    -
    Prometto che per oggi non commento più.
    (promessa da marinaio???)
    -
    Serena giornata.
    Sandro

  33.  Sì Melogrande, e vivrà il suo Inferno x aver ammazzato l’amato.
    Una cosa di cui non ho scritto eran le sue esitazioni nel mettere in atto il misfatto;  intendo: avrà anche il rimorso x aver ucciso, fosse stato pur un ignoto viandante.
    Te l’ho detto che c’era aria di tregenda!

  34.  Sandro, non so se non li hai messi di proposito, o se ti sei trattenuto dal farlo:  comunque, li metto io!

  35.  …E anche questo.                          

                              

  36. fosse stato perchè ci possiamo sentire Dalla-Degregori…
     son disposta a darti quasi ragione, sandro.
    Quello che continuo a non capire è perchè si è camuffato…
    voleva passare una notte in pace? e caspterina ..ammazazare lo doveva?? lo poteva torturareeeeeee???

  37. Proprio una bella coppietta, eh! (non parlo di Dalla-DeGregori)
    A proposito, Titti, tra pvt ecc non so se t’avevo più detto nulla di ‘Tu come stai’ . Bella! A 14 anni ci avevo fatto un’estate con Baglioni, con le canzoni, intendo, .. La Camilla… Poi l’avevo un poco snobbato..  Grazie

  38. Ps x Titti: Come, non capisci perché si è camuffato.. allora sei proprio un’, senza malizia..

  39.  delitto e castigo… assomiglia come titolo ad un libro della jane Austen , (non mi ricordo quale) ,ma leggo invece che e’ di dostoevsky e la trama e’ comunque la stessa … il delitto.
    ciao Nubechecorre

     

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